I rischi degli ETF: tutto quello che devi sapere

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Educazione Finanziaria

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono diventati uno degli strumenti d’investimento più popolari grazie alla loro semplicità, trasparenza e costi contenuti. Tuttavia, come ogni investimento finanziario, comportano dei rischi che è fondamentale conoscere prima di allocare i propri risparmi.

In questo articolo analizzeremo in dettaglio tutti i rischi legati agli ETF, separando i pericoli reali dalle false preoccupazioni, e ti forniremo gli strumenti per gestirli efficacemente.

Tutto sulla sicurezza degli ETF

Gli ETF sono strumenti regolamentati e generalmente considerati sicuri, ma questo non significa che siano privi di rischi. La loro struttura offre alcune protezioni importanti:

Questi elementi rendono gli ETF strutturalmente più sicuri rispetto ad altri strumenti d’investimento, ma non eliminano completamente i rischi associati.

Essenziale in breve: I rischi dell’ETF in sintesi

Prima di approfondire, ecco una panoramica dei principali rischi degli ETF:

Rischio: Quanto sono sicuri gli ETF?

La sicurezza degli ETF dipende principalmente da due fattori:

  1. La struttura dell’ETF (fisica o sintetica, la qualità del gestore, ecc.)
  2. L’indice replicato (mercati sviluppati, emergenti, settori specifici, ecc.)

Un ETF che replica il mercato globale sviluppato con una struttura fisica è considerato tra gli investimenti più sicuri nel lungo periodo, mentre un ETF sintetico su un settore di nicchia comporta maggiori elementi di rischio.

Gli investitori in ETF devono essere consapevoli di questi rischi

Essere consapevoli dei rischi non significa evitare gli ETF, ma piuttosto imparare a selezionarli e utilizzarli in modo appropriato all’interno della propria strategia d’investimento. A tal proposito potresti dare un’occhiata su come valutare il rischio di un ETF

L’importanza della gestione del rischio negli investimenti

La gestione del rischio è un elemento cruciale di qualsiasi strategia d’investimento. Non si tratta di eliminare completamente il rischio (impossibile se si cerca un rendimento), ma di comprenderlo, accettarlo consapevolmente e adottare strategie per mitigarlo.

1. Rischio generale di mercato

Il rischio di mercato è il più significativo per gli ETF. Quando investi in un ETF azionario, ad esempio, sei esposto alle fluttuazioni dell’intero mercato azionario.

Se l’indice che l’ETF replica perde il 30%, anche il valore del tuo ETF diminuirà approssimativamente del 30%. Questo rischio è inevitabile e intrinseco a qualsiasi investimento legato ai mercati finanziari.

Come gestirlo: diversificazione geografica e temporale (investimento periodico) e un orizzonte d’investimento adeguato (almeno 10 anni per investimenti azionari).

2. Rischio di cambio

Se investi in un ETF che replica un indice di un altro paese o area valutaria, sei esposto anche alle fluttuazioni del tasso di cambio.

Ad esempio, un ETF sull’S&P 500 acquistato in euro sarà influenzato non solo dall’andamento delle azioni americane, ma anche dal rapporto EUR/USD.

Come gestirlo: esistono ETF con copertura valutaria (currency hedged) che mitigano questo rischio, ma comportano costi aggiuntivi. Alternativamente, una diversificazione valutaria può essere una strategia efficace nel lungo periodo.

3. Rischio di controparte con gli ETF swap

Gli ETF sintetici o swap utilizzano derivati per replicare la performance dell’indice invece di acquistare direttamente i titoli sottostanti. Questo introduce un rischio di controparte: se la banca che fornisce lo swap fallisce, l’ETF potrebbe subire perdite.

Come gestirlo: scegliere ETF sintetici con adeguate garanzie collaterali o preferire ETF a replica fisica per gli indici principali.

4. Rischio di liquidità

Alcuni ETF, soprattutto quelli che replicano indici di nicchia o mercati meno sviluppati, possono avere problemi di liquidità. Questo significa che in momenti di stress dei mercati, potrebbe essere difficile vendere le quote dell’ETF senza subire uno sconto significativo.

Come gestirlo: verificare il volume medio di scambi dell’ETF e preferire prodotti ben consolidati e con ampi patrimoni gestiti.

5. Esiste un rischio dovuto ai gestori degli ETF?

La qualità e l’affidabilità del gestore dell’ETF sono fattori importanti. Tuttavia, grazie alla separazione patrimoniale, anche in caso di fallimento della società di gestione, gli asset dell’ETF sono protetti.

Come gestirlo: scegliere ETF gestiti da società consolidate e con una lunga esperienza nel settore (come Vanguard, iShares, Xtrackers, Lyxor, ecc.).

6. Rischio degli ETF dovuto al comportamento degli investitori

Paradossalmente, uno dei maggiori rischi degli ETF non riguarda lo strumento in sé, ma il comportamento degli investitori. La facilità di acquisto e vendita può indurre a:

Come gestirlo: definire una strategia d’investimento chiara e attenersi ad essa, evitando decisioni emotive basate sulle fluttuazioni di breve periodo.

È possibile ridurre il rischio degli ETF?

Sì, è possibile ridurre significativamente i rischi degli ETF attraverso:

Esistono ETF senza rischi?

No, non esistono investimenti completamente privi di rischi, ETF inclusi. Anche gli ETF monetari o obbligazionari a breve termine, considerati tra i più sicuri, sono soggetti al rischio d’inflazione (perdita di potere d’acquisto) e, in misura minore, al rischio di credito.

Un ETF può fallire?

Un ETF come prodotto non può “fallire” nel senso tradizionale del termine. Anche se la società di gestione diventasse insolvente, gli asset dell’ETF sono giuridicamente separati e protetti.

Tuttavia, un ETF può essere chiuso o liquidato se non raggiunge una massa critica di asset in gestione o per decisioni commerciali del gestore.

Cosa succede quando un fornitore di ETF diventa insolvente?

Se il fornitore di un ETF diventa insolvente, gli asset dell’ETF non sono coinvolti nel fallimento poiché sono legalmente separati dal patrimonio della società di gestione. In questi casi:

  1. Gli asset verrebbero trasferiti a un altro gestore, oppure
  2. L’ETF verrebbe liquidato e gli investitori riceverebbero il valore corrente delle loro quote.

In entrambi i casi, gli investitori non perderebbero i loro investimenti a causa del fallimento del gestore.

Si può perdere tutto con gli ETF?

No, è estremamente improbabile perdere l’intero capitale investito in ETF. L’unico scenario in cui ciò potrebbe accadere è un collasso totale e simultaneo di tutte le aziende che compongono l’indice replicato dall’ETF, evento praticamente impossibile per ETF diversificati.

Posso subire perdite con gli ETF?

Sì, puoi subire perdite temporanee o anche permanenti con gli ETF, principalmente a causa del rischio di mercato. Se l’indice sottostante perde valore, anche il tuo investimento ne risentirà.

Quanto sono rischiosi (o meno) gli ETF?

Il livello di rischio degli ETF varia enormemente in base al tipo di indice replicato:

Il rischio maggiore degli ETF: il rischio di mercato

Il rischio predominante negli ETF è il rischio di mercato, ovvero il rischio che l’indice sottostante perda valore.

Nessun rendimento senza rischio di mercato

Un principio fondamentale della finanza è che non esiste rendimento senza rischio. Gli ETF azionari offrono potenzialmente rendimenti maggiori proprio perché comportano un rischio di mercato più elevato.

Gli ETF sono meno rischiosi delle azioni

Gli ETF sono intrinsecamente meno rischiosi delle singole azioni grazie alla diversificazione. Se un’azienda all’interno di un ETF fallisce, l’impatto sul valore complessivo dell’ETF sarà limitato.

Controllare il rischio di mercato con gli ETF

Il rischio di mercato può essere gestito attraverso:

Esempio di ETF rischioso: Lyxor Nasdaq 100 Daily (2x) Leveraged

Gli ETF a leva come il Lyxor Nasdaq 100 Daily (2x) Leveraged sono tra i prodotti più rischiosi della categoria. Questi ETF amplificano quotidianamente i movimenti dell’indice sottostante (in questo caso, moltiplicano per 2 le variazioni giornaliere del Nasdaq 100).

Caratteristiche di rischio:

Questi ETF sono strumenti speculativi, adatti solo a trader esperti con un orizzonte temporale molto breve.

Esempio di ETF meno rischioso: iShares Core MSCI World

L’iShares Core MSCI World è un esempio di ETF a rischio relativamente contenuto (pur mantenendo un profilo azionario).

Caratteristiche che riducono il rischio:

Pur essendo soggetto alle fluttuazioni dei mercati azionari globali, la sua ampia diversificazione lo rende uno strumento relativamente sicuro per investimenti di lungo periodo.

Rischio mitico: l’ETF che scappa con i tuoi soldi

Esiste un timore diffuso, ma infondato: quello che un ETF possa “scomparire” insieme ai soldi investiti. Vediamo perché questo è un rischio mitico.

Rischio di fallimento del fornitore dell’ETF

Come già spiegato, gli asset dell’ETF sono segregati dal patrimonio della società di gestione. Anche in caso di fallimento del fornitore, i tuoi investimenti sono protetti.

Rischio di fallimento del depositario

Gli asset dell’ETF sono custoditi da banche depositarie regolamentate e sottoposte a rigorosi controlli. Anche in questo caso, esistono meccanismi di protezione degli investitori.

Rischio di delisting

Un ETF potrebbe essere delistato (rimosso dalla quotazione) se non raggiunge sufficiente massa critica. In questo caso, gli investitori riceverebbero il valore di mercato delle loro quote al momento della liquidazione.

Rischio mitico: perdere l’intero investimento

La perdita totale del capitale investito in un ETF diversificato è uno scenario praticamente impossibile. Richiederebbe il fallimento simultaneo di centinaia o migliaia di aziende in diversi paesi e settori.

Anche durante la crisi finanziaria del 2008 o il crollo del COVID-19 nel 2020, gli ETF diversificati hanno subito perdite temporanee significative, ma si sono poi rapidamente ripresi.

Investire in modo sicuro negli ETF

Gli ETF possono essere strumenti efficaci per costruire un patrimonio nel lungo periodo, se utilizzati correttamente. Ecco alcune risposte alle domande più frequenti:

FAQ

Perché non investire in ETF?

Le principali ragioni per non investire in ETF potrebbero essere:

Quali sono i rischi di un ETF a leva?

Gli ETF a leva comportano rischi significativi:

Gli ETF sono più rischiosi delle azioni?

No, gli ETF sono generalmente meno rischiosi delle singole azioni grazie alla diversificazione intrinseca. Un ETF contiene decine o centinaia di titoli, quindi il fallimento di un’azienda ha un impatto limitato.

Gli ETF hanno rating di rischio?

Sì, ogni ETF ha un indicatore sintetico di rischio nel KIID (documento informativo chiave) che va da 1 (rischio minimo) a 7 (rischio massimo). Questo rating si basa principalmente sulla volatilità storica.

Come si fa a sapere se un ETF è valido?

Un ETF valido dovrebbe avere:

È il momento giusto per investire negli ETF?

Non esiste il “momento perfetto” per investire. La storia dimostra che il “time in the market” (tempo di permanenza) è più importante del “timing the market” (entrare al momento giusto). Un approccio graduale attraverso piani d’accumulo è generalmente la strategia più efficace.

Per quanto tempo si può detenere un ETF?

Gli ETF diversificati possono essere detenuti indefinitamente. Sono strumenti ideali per investimenti di lungo periodo (10+ anni) e possono accompagnare l’investitore per decenni.

La chiave per gestire efficacemente i rischi degli ETF è la conoscenza, la pianificazione e la disciplina. Con questi elementi, gli ETF possono essere strumenti potenti per costruire ricchezza nel lungo periodo, nonostante i rischi intrinseci di ogni investimento finanziario.

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Roberto